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......come eravamo!!!!

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Giancarlo Fibbiani Nato a Firenze. Diplomato all’Istituto Professionale “Leonardo da Vinci”di Firenze nel 1965. Già redattore di “Rassegna Odontotecnica” negli anni 1980 – 2000 per la quale ha scritto numerosi articoli sulla Ceramica. Sue sono infatti le interviste a Willi Geller, Klaus Mueterthies, Claude Sieber ecc….Esegue prevalentemente lavori in Metal Ceramica.

Vive e lavora a Firenze.

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Quando si parla di Ceramica fra noi Odontotecnici, si dà ormai quasi tutto per scontato.

Le eventuali discussioni o i “Forum”, come piace chiamarli ora, sono quasi sempre incentrati sul tipo di Ceramica usata, sul tipo di metallo, su “…..come la lucidi ?, ecc”.

Io invece, penso spesso a come eravamo, si, a come eravamo nel 1980, ed anche dopo, in tutti gli anni 80. Eravamo innanzi tutto molto più giovani, sicuramente pieni di belle speranze per il futuro e anche desiderosi di diventare dei bravi professionisti. Partecipammo ai primi corsi e...... iniziammo la nostra avventura di Ceramisti.

Ritornando a quei tempi (gli anni 80 n.d.r.), penso a come è iniziata questa avventura. Mi vengono in mente molti Maestri o Autori quali: John Mac Lean (che nel 1980 parlava a suo modo già di Tinta, Croma, Valore usando i termini: Tonalità, Croma, Lucentezza), Masahiro Kuwata, Makoto Yamamoto, l’indimenticabile Tanaka, ma quelli che io ho sempre preferito, forse perché mi sono sempre sembrati i più vicini alla nostra realtà, cioè alla realtà latina, sono senz’altro gli europei.

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John W. Mac Lean: dal libro “Scienza ed arte nella Ceramica Dentale – Ed. Quintessenza Italia”
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Qui il discorso si fa veramente lungo e vorrei ripercorrere con voi questo Amarcord e ritornare a quei tempi che io credo hanno lasciato un segno indelebile.

Dove siamo oggi, lo dobbiamo senza alcun dubbio a questi Maestri di cui parleremo.

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Il primo che vorrei ricordare, anche perché ha cambiato tutto il nostro modo di intendere la Ceramica è Willi Geller.

Una stupenda immagine di Willi Geller

Ricordo ancora quando si sparse la voce, fra noi giovani (beh! in fondo lo eravamo senz’altro più di ora) che ci sarebbe stata una conferenza particolare di un certo Willi Geller, un tecnico che lavorava in Svizzera, più precisamente a Zurigo.

Dobbiamo ancora oggi ringraziare la Ditta "Fr.lli Violi" per averci fatto scoprire, almeno in Italia, questo artista della Ceramica.

Non era una vera e propria conferenza, era qualcosa a cui non eravamo ancora abituati.

Il Palazzo dei Congressi di Firenze fu la sede per questo evento. Centinaia di colleghi (si parla di circa 500, venuti da ogni parte d'Italia) assistettero a quella che fu poi considerata una pietra miliare del sistema di comunicazione nel nostro settore.

Quando ci mostrò le immagini dei suoi lavori, restammo letteralmente senza fiato.

Ceramiche così belle, così vere, così naturali, sinceramente nessuno di noi le aveva mai viste.

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Willi Geller: tutti i lavori di questo articolo sono stati eseguiti con Ceramica Vita VMK 68

Dopo la conferenza vera e propria, passando alla parte pratica, lui ci mostrò, sotto l’occhio di diverse telecamere, la sua tecnica di stratificazione (fu allestito un vero e proprio posto di lavoro sul palco) e noi potemmo ammirare il suo operato su un grande schermo.

Willi ci mostrò come lui arrivava a questi risultati, eseguendo in diretta, un gruppo di 4 incisivi.

La sua stratificazione era geniale, la mano fantastica.

Willi lavorava con la Ceramica “Vita VMK 68”, pensate, con un materiale cioè molto diverso, da quelli più sofisticati che si trovano oggi in commercio.

Quello che colpì però molti di noi, furono le temperature di cottura. Dovete sapere che l’Azienda VITA ci dava come temperatura di lavoro 960° C. per le cotture della Dentina , Smalto ecc…, Willi abbassò la soglia di questa temperatura storica portandola a 910 gradi. Per noi, abituati a seguire le istruzioni fu un vero shock, lo fu però ancora di più per i vari funzionari della “VITA” (ad esempio l’amico Gaillard, che ricordo ancora con piacere) che dovettero far fronte a centinaia di richieste di istruzioni diverse. Fu in pratica una vera rivoluzione sui concetti di cottura di questo materiale.

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Willi Geller: due lavori anni 80  eseguiti con Ceramica Vita VMK 68
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Questo abbassamento di temperatura, per noi principianti, fu come l’uovo di Colombo.

Notammo subito che Willi Geller ci aveva trasmesso dei concetti diversi di colore e di profondità.

In altra parte di questo Sito (in un prossimo futuro) parleremo poi specificamente di un’altra grande cosa che Willi ci ha trasmesso, cioè la filosofia dell’ORAL DESIGN.

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Qualche tempo dopo diciamo, l’avvento di Willi Geller, un altro nome si affacciò alla ribalta del Mondo della Ceramica e fu quello di Klaus Muetherties.

Klaus lavorava per la “De Trey”, l’azienda che produce la “Biodent” e la Biodent era la Ceramica infatti usata da Klaus Muetherties.

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Klaus Muetherties: studio dimostrativo con Ceramica Biodent (anni 80’).

Ricordo ancora il suo teschio con tutte le ceramiche (superiori ed inferiori) presentato al Mirafiori di Milano in seno al Congresso Internazionale di Ceramica. Fu un vero trionfo…., si, in quei tempi la ceramica veniva vissuta così.

Klaus è stato e lo è ancora, il relatore di molti corsi e, quello che ci ha insegnato è la stratificazione del dente a seconda delle varie età. I suoi incisivi hanno ancora oggi un grande fascino.

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Klaus Muetherties: studio. Posteriori eseguiti sempre con Ceramica Biodent.

Considerare in modo schematico un dente, con i cambiamenti di colorazione della dentina, dovuti all'invecchiamento ci ha dato sicuramente modo di conoscere più dall'interno la costruzione del dente.

Ricordo ancora che per mettere in pratica i suoi insegnamenti ci trovavamo a costruire denti interi in ceramica, e non solo corone vere e proprio con il supporto metallico. Un dente intero in ceramica ti da modo di capire come lo stesso dente è formato. in ogni suo strato.

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Come non ricordare poi il grande Enrico Steger. Il suo libro e meglio ancora i suoi corsi, almeno a me, hanno aperto una nuova visione sul mondo dei denti posteriori.

Anche Enrico ha codificato per noi la ceramica, partendo però dalla modellazione in cera. Ci ha fatto capire che ogni singolo dente è un opera d'arte ed ogni cuspide non può essere fatta a caso, ma inserita in un contesto armonico ben preciso.

Tutto ciò, riportato poi nella stratificazione della ceramica ha fatto in modo che noi potessimo finalmente modellare e poi ceramizzare in maniera più logica il nostro dente.

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Enrico Steger:  Immagini dal libro “L’Anatomia della Superficie Occlusale” Ed. Quintessenza Italia
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In quei favolosi anni 80, favolosi per i progressi ottenuti nel campo dell’estetica, non possiamo dimenticare un giovane come Claude Sieber (Vita), un simpaticissimo Stephan Borestein (Shofu), un professionale ed ermetico Hitoshi Aoshima (Noritake), ecc.....

Di Claude Sieber debbo dire che Ci hanno affascinato, prima delle sue ceramiche, le sue immagini di vita. Volti, paesaggi, situazioni, perchè Claude era anche un grandissimo fotografo. Le sue immagini erano ARTE.

Claude lavorava all’epoca con la Ceramica Vita VMK 68 con cui otteneva effetti sorprendenti.

Non so se oggi costruisce ancora ceramiche, certo è che lui riusciva a plasmare qualsiasi cosa toccava. L'arte era parte del suo io. Credo che ancora oggi lui si esprima principalmente attraverso la fotografia che è sempre stat una sua grande passione.

Anche nelle immagini inerenti il suo lavoro di Odontotecnico c’è sempre stato un tocco di genialità, proprio di chi ha una più ampia visione delle cose

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Claude Sieber - Alcune immagini che testimoniano del grande rapporto che esiste fra il nostro lavoro e l'arte.

Per quanto riguarda il Maestro Aoshima ricordo ancora il nostro primo incontro e di questo devo ringraziare ancora oggi i colleghi Giuseppe Maccianti e Danilo Petroni. Le mie domande, in un'intervista al Palazzo dei Congressi di Firenze erano lunghe ed elaborate (ero molto giovane), e le sue risposte brevissime, quasi un si od un no. Le sue immagini esprimevano però tutto quello che non era contenuto nelle sue risposte

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Riguardo gli italiani non posso dimenticare il grande Peppino Zuppardi, una mano fantastica, Mario Chiodini, con il "Sistema Sottrattivo del Colore" di Bebi Spina, che è ancora oggi una delle basi fondamentali della ricerca del colore nella Ceramica, ed il mio primo maestro di ceramica a cui sono ancora grato: Mauro Manaresi.

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Bebi Spina - Tabella dei colori primari e secondari secondo il "Sistema Sottrattivo del Colore".

Negli anni 80, grazie alla mia voglia di conoscenza, sono poi entrato in contato con diversi altri autori, specialmente stranieri e mi viene in mente un grande Jan Langner, sempre molto disponibile al colloquio.

Questi autori, questi grandi Maestri, hanno senza dubbio cambiato il nostro modo di vedere la ceramica, o meglio ci hanno dato una filosofia di lavoro con la quale viaggiamo insieme da tanti anni.

Tutto ciò ha senz’altro migliorato, qualitativamente, il nostro lavoro e per questo ho voluto ricordarli, scusandomi con tutti coloro che non ho citato (e sono tanti), per dire loro GRAZIE!!!!!!

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