Questa è la storia di Suor Gemma Mkoondo......
Il Tirreno Cronaca di Pisa
St. Gemma Hospital
Come regalo di laurea a Suor Gemma i suoi amici acquistarono un ecografo.....
Articolo di Luca De Vito
Suor Gemma è una suora dell’ordine di Santa Gemma Galgani e nei suoi anni di studi ha vissuto tra Pisa e Livorno.
Qui, oltre alle conoscenze mediche, ha appreso la nostra lingua e conosciuto molti amici: alcuni su tutti, quelli del Centro Mondialità Sviluppo Reciproco (CMSR), ONG livornese che da molti anni si occupa di fornire approvvigionamento idrico ai villaggi della regione di Dodoma, capitale della Tanzania.
È anche grazie all’aiuto di questi amici e della Conferenza Episcopale Italiana ( CEI ) se Suor Gemma, tornata nel suo paese dopo la laurea, è riuscita a dar vita ad un ospedale, il “St. Gemma Health Centre”, di cui ella stessa è direttrice.
Questo ospedale è stato inaugurato nel 2004 ed è fornito di ambulatori medici, sale per terapia e medicazione, stanze ricoveri con 72 posti letto, sale parto e reparto maternità.
Attualmente la struttura medica dà assistenza a circa 20.000 persone/anno, in maggior parte poveri che non sono in grado di pagarsi le cure mediche e che si trovano soli ed abbandonati ad affrontare malattie come la malaria e l’AIDS.
Una vera e propria ancora di salvezza per gli abitanti di un paese dove la durata media della vita è di 48 anni e dove il tasso di mortalità infantile è altissimo [ 72 morti entro il primo anno di vita su 1000 nati ].
Nel 2010 il “St. Gemma Health Centre” ha ottenuto dallo Stato il riconoscimento di struttura ospedaliera di primo livello assumendo così la denominazione di “St. Gemma Hospital”
Come regalo di laurea a Suor Gemma i suoi amici acquistarono un ecografo: ebbene, questo è attualmente l’unico ecografo in uso nel suo ospedale di Dodoma e con questo Suor Gemma riesce a salvare centinaia di vite umane.
Un tesoro dal valore inestimabile, che in pochi sanno usare e che viene conservato con la massima cura in una delle stanze dell’ospedale.
Ma è uno strumento vecchio, che dovrebbe essere cambiato: tuttavia, un Ecocolor doppler corredato di sonde è troppo costoso e, senza aiuti, è destinato a rimanere un miraggio.
Nell’estate 2007 suor Gemma è tornata a Pisa per un corso di aggiornamento. In Italia, ha salutato i suoi amici ed ha portato con sé una nuova battaglia umanitaria per il proprio paese:combattere la trasmissione dell’AIDS dalla madre al figlio.
«Secondo l’OMS» ci ha spiegato Suor Gemma «la trasmissione materno-infantile nei paesi africani si aggira intorno al 40-50%. Si capisce dunque subito qual è il motivo dell’aumento di bambini infetti che muoiono precocemente». Una vera e propria tragedia, che potrebbe essere impedita attraverso la semplice somministrazione di farmaci anti retrovirali o attraverso altri interventi preventivi.
Ma in Tanzania manca tutto, dall’acqua alle medicine, ed ogni aiuto è come manna dal cielo.
«Il nostro desiderio» ha continuato Suor Gemma «è quello di rendere queste tecniche di prevenzione accessibili alla nostra popolazione.».


Questa è la storia di Suor Gemma Mkoondo, medico laureato all’università di Pisa, che da alcuni anni gestisce un ospedale in uno dei paesi più poveri al mondo, la Tanzania.
La storia parla di amicizia, di solidarietà e di migliaia di vite umane salvate grazie al coraggio di questa suora.
Tutto ha inizio nel 2000 quando Suor Gemma, arrivata in Italia già da qualche anno, si laurea in Medicina e Chirurgia.
Una laurea normale per noi, ma che vale moltissimo in un paese come la Tanzania dove la situazione sanitaria è disastrosa e dove c’è un medico ogni dodicimila persone [dato statistico 2006 per l’Africa Orientale].


Ma la favola di Suor Gemma, unico medico del suo ospedale, non sarebbe così commovente –e allo stesso tempo drammatica – senza il racconto di un episodio che ci deve far riflettere.